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Debolezze è il secondo capitolo delle Performance Series di OHT, un archivio in divenire di spettacoli ispirati alla ricerca sociologica di Richard Sennett sugli scarti emotivi dovuti alla propria condizione lavorativa. Un catalogo dei limiti della vita quotidiana, degli imbarazzi e delle deficienze della nostra società che diventa materia teatrale attraverso l'uso dell’ironia. Debolezze si apre con le vicende di uno dei protagonisti del primo episodio, Patric, dopo aver ricevuto la borsa di studio per il Palais de Tokyo. Tra uno spettacolo e l'altro qualcosa dev'essere andato storto: Patric ha un nuovo gruppo di amici conosciuto in un campo da basket della periferia parigina. Una compagnia di ragazzi senza alcun tipo di edonismo, che tra una canna e l'altra persevera nel convincersi che ambire alla perfezione non possa renderci migliori.

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L’impossibilità di migliorare rende così la perfezione qualcosa di apatico, distaccato dalla realtà, il cui animale guida potrebbe essere il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Sarà proprio contro la perfezione che si scaglieranno – in modo inconsapevole e senz’alcuna possibilità di riuscita - i ragazzi del campetto da basket. In accordo con Richard Sennett, lo spettacolo sottolinea come l’esasperata ricerca della perfezione escluda la maggior parte delle persone. Allo stesso modo, lo spettacolo parte dalle debolezze dei suoi protagonisti per formulare strategie di resistenza a un'invisibile pressione sociale. I protagonisti sembrano chiedersi: perché le debolezze umane sono considerate un atto di negligenza nei confronti della nostra società? E se le debolezze rappresentassero la possibilità di migliorare? Se fossero loro il presupposto per cambiare?

A rappresentare l'unica certezza è il fatto che le debolezze divengano tangibili: qualcosa di concreto che può migliorare grazie all’empatia. Un meccanismo in totale contrasto con l’atto di violenza rivoluzionario teorizzato da Mao Tse-Tung: i ragazzi di Debolezze compiono un gesto civile scomposto e, tuttavia, fortissimo.

Il primo spettacolo (titolo: “Autoritratto con due amici”) affronta il fallimento in uno spazio privato. Il secondo (titolo: “Debolezze”) vira sull’esposizione delle proprie debolezze in un luogo pubblico. Infine il terzo (titolo: “Project Mercury”) ruota attorno all’assenza di privilegi nello spazio siderale.

Richard Sennett

Nato nel 1943 a Chicago, è professore di Sociologia alla London School of Economics e alla New York University. I suoi studi si concentrano sull'analisi della vita nei contesti urbani, delle conseguenze emotive provocate dall'eccessiva precarietà e delle modalità attraverso cui le persone producono cultura. È stato consigliere personale dell’ex presidente Barack Obama e i suoi studi hanno influenzato molti studiosi tra cui Zygmunt Baumann. La sua ricerca è stata riconosciuta con l’Hegel Prize alla carriera (2006) e il Gerda Henkel Prize (2008), premio dal valore di 100.000€.

Il male che si tollera dipende dal bene che si desidera” - Richard Sennett

anno

2015

durata

0:53:00.0

genere

teatro

credits

di OHT | Office for a Human Theatre

idea, regia, scenografia di Filippo Andreatta
di e con Sara Rosa Losilla, Francesco Napoli, Patric Schott
drammaturgia di Filippo Andreatta e Charles Adrian Gillott
capo macchinista Giovanni Marocco
brano “Take off that dress for me” di Micah P. Hinson
produzione OHT, Fondazione Caritro
co-produzione Centrale Fies, Teatro dell’Arte – CRT Milano
residenze creative Centrale Fies
grazie a Andrea Cozzi, Stefania Santoni, Virginia Sommadossi, Carolina Truzzi
dedicato a Galva Miuda, Pesce e tutti noi sfigati

storia produzione

02.VIII.2015 Dro, Drodesera festival – Centrale Fies
Dall'11 al 15.XI.2015 > Milano, Teatro dell’Arte – CRT Milano
20.I.2016 > Rovereto, auditorium Melotti – Centro S. Chiara

numero repliche

7