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In occasione della ventunesima Giornata del Contemporaneo, negli spazi di Palazzo Adami si materializzano alcune tracce di nuvolario: la ricerca-progetto di Filippo Andreatta che guarda all’insù. Un’osservazione della potenza trasformativa delle nuvole nel più illusorio dei meccanismi; vedere quello che non c’è. Relegate al dominio della vaghezza per la loro tendenza a nascondere i riferimenti celestiali, le nuvole sono state a lungo percepite come nemiche del pensiero chiaro e lucido, la nemesi di filosofi e scienziate. Tuttavia hanno sempre decifrato la realtà svelando l’ingannevole trasparenza dell’aria e segnalando altri fenomeni atmosferici; un aspetto che, unito alla loro natura mutevole, le ha rese l’ossessione di pittori, fotografi, meteorologi e militari.


participants
> Bruna di Virgilio (pianista e violoncellista)
si dedica a progetti di musica contemporanea, elettronica e sperimentale. Lavora come pianista accompagnatrice, come musicista e sound designer per il teatro e si occupa di ricerca in campo didattico e pedagogico.
> Andrea Rebaudengo (pianista)
cmembro dell’ensemble Sentieri selvaggi, ha anche un repertorio pianistico e cameristico molto vasto, incentrato soprattutto sugli ultimi cento anni di musica. Insegna al Conservatorio di Milano e tiene un seminario al Conservatorio di Lugano.
credits
> progetto/idea Filippo Andreatta
> a cura di Office for a Human Theatre [OHT]
> con il sostengo di Comune di Rovereto, MiC, Provincia Autonoma di Trento