contenuto

“Le nuvole sono la nemesi del filosofo, il nemico della ragione. Nel corso della storia della filosofia, grotte, montagne, isole, fiumi e terremoti hanno ospitato una miriade di esperimenti di pensiero e argomentazioni teoriche. Ma invano si cerca una nuvola che sia stata d’aiuto alla comprensione, piuttosto che un impedimento.” Dehlia Hannah


Cirri, nuvole, respiri, fiati e nubi si susseguono creando una tassonomia delle forme del cielo che attraversa il palcoscenico e i suoi artifici celestiali. nuvolario è una ricerca sul potere effimero e trasformativo del teatro che ci invita a guardare all’in sù, un omaggio alla potenza visiva delle nuvole nella più semplice delle azioni teatrali; vedere quello che non c’è, un teatro d’aria. Relegate al dominio della vaghezza per la loro tendenza a nascondere i riferimenti celestiali, le nuvole sono state a lungo percepite come nemiche del pensiero chiaro e lucido, la nemesi di filosofi e scienziate. Tuttavia hanno sempre decifrato la realtà svelando l’ingannevole trasparenza dell’aria e segnalando altri fenomeni atmosferici; un aspetto che, unito alla loro natura mutevole, ha reso le nuvole l’ossessione di pittori e fotografi.

read-more READ MORE read-more

In linea con gli spettri della sua ricerca artistica che trasfigura il paesaggio esteriore in quello interiore, OHT esplora la vertigine sfuggente dei paesaggi celesti e il loro precipitato nel nostro presente. Le nuvole sono il raro momento in cui l’atmosfera si materializza condensando aria e acqua attorno a particelle impure e, in nuvolario, diventano lo stratagemma per riportare il teatro alla sua originaria evanescenza.

“Questa combinazione di respiri l’uno dopo l’altro, si solleva gradualmente come onde contro il ritmo costante dei pianoforti e degli strumenti a fiato.” Steve Reich

nuvolario trasforma i respiri del capolavoro di Steve Reich in nuvole. Music for 18 Musicians [Mf18M] inizia con una serie di pulsazioni che si moltiplicano rapidamente diventando un vortice sonoro mozzafiato. Una volta innescato, Mf18M utilizza l’aria e la respirazione per modularsi e riverberare. Il respiro delle voci femminili diventa la misura delle pulsazioni del brano, creando un’incredibile vertigine sonora, una poliritmia di respiri, un continuo movimento d’aria all’interno di battiti ripetitivi. L’aria, declinata nelle sue diverse mutazioni (dalle nuvole ai respiri), è un agente trasformativo che in nuvolario si manifesta in tutta la sua invisibilità e visibilità; nell’apparire e scomparire di una nuvola così come nel momento di sospensione fra inspirazione ed espirazione.


La nuova opera di OHT è una performance fatta di variazioni, sovrapposizioni e leggeri sfasamenti. Priva di rotture e di giunture, porta in teatro la dinamica ritmica di Steve Reich. Storicamente sprofondato nel suo stesso peso, nella fisica e nella metafisica dei suoi corpi che dimenticano l’aria, il teatro non ha avuto un destino leggero. Non è andata meglio all’orchestra, letteralmente sepolta in una fossa o gettata in un abisso; “mystischer Abgrund” nelle parole di Richard Wagner. Eppure, in teatro, il battito cardiaco del pubblico si disciplina su un ritmo comune, mentre il respiro degli spettatori rimane leggermente sfasato; proprio come in Mf18M, a teatro il respiro dà la misura del nostro battito cardiaco.

anno

2024

durata

0:70:00.0

genere

teatro musicale

press

credits

NUVOLARIO
versione musicale

di Office for a Human Theatre
musica di Steve Reich / Music for 18 Musicians
eseguita da ensemble Sentieri selvaggi


> regia, scena e scrittura Filippo Andreatta
collaborazione drammaturgica Veronica Franchi
video CGI Francesco D’Abbraccio (Lorem)
assistente alla regia Thaiz Bozano
direttore di scena Cosimo Ferrigolo
sviluppo e comunicazione Anna Benazzoli
fotografie Giacomo Bianco
creative producer Chiara Boitani
amministrazione Lucrezia Stenico
sviluppo internazionale Job Rietvelt

> produzione Office for a Human Theatre [OHT]
co-produzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto Reggio Emilia, Romaeuropa festival, Sagra Musicale Malatestiana, Ravenna festival

residenza artistica Centrale Fies, teatro alla Cartiera Rovereto

con il contributo di MiC, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro di Trento e Rovereto